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mercoledì 20 aprile 2011

Referendum 12-13 Giugno p.v: Per dire di NO bisognerà votare SI

Dopo la fuga di radiazioni di Fukushima a seguito del drammatico terremoto in Giappone, si è (in apparenza) andato calmando ilpolverone sul Dossier Nucleare del Governo e sulle “grandi manovre” di Ministeri e Agenzie governative (Berlusconi, Veronesi & C.) per sdoganare il mito del ritorno al Nucleare in Italia come business del futuro e salvezza per l’economia, nonché vessillo della libertà italiana contro tutte le dipendenze da fonti energetiche “a rischio esaurimento” (petrolio e gas). AncheConfindustria e Forum Nucleare hanno ridotto i toni e si apprestano ora ad attendere, ancor più dopo il passo indietro del Governo dinanzi ad un paese devastato (il Giappone) e un altro sempre più spaventato e scettico (l’Italia). Una pausa di riflessione concretizzatasi nella moratoria di almeno un anno sulla costruzione di nuove centrali nel Paese.
Governo e Industria possono solo attendere.
Cosa? Il voto che gli Italiani esprimeranno il 12-13 giugno 2011 in occasione delReferendum su Nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento.

Un voto in grado di appoggiare o dire “no” alle centrali da costruire potenzialmente su tutto il territorio (possono porre un veto, ma legalmente le Regioni non hanno voce in capitolo: il loro parere non è vincolante) e al Piano Nazionale per la produzione di Energia Nucleare voluto dal Governo, ma anche alla privatizzazione dell’acqua pubblica e alla permanenza della legge sul legittimo impedimento.

I quesiti affrontano infatti 3 temi cruciali per il Paese:

     · blocco del programma nucleare italiano

     · cancellazione della norma sul legittimo impedimento dei membri del governo

     · abrogazione delle norme sulla privatizzazione dell’acqua

Per dire no bisognerà votare sì.

Ricalcando uno slogan che da giorni fa tam-tam in Rete, i quesiti che saranno posti agli Italiani con il referendum abrogativo chiedono, in un certo senso, una conferma al voto già espresso con il primo referendum sul Nucleare. Votando no si esprimerà invece parere favorevole.

Anche per quanto riguarda la privatizzazione dell’acqua pubblica, il quesito ci chiederà se siamo contrari o meno, per cui per esprimere disaccordo bisognerà dire sì.

Il quesito per abrogare il legittimo impedimento consentirebbe, con vittoria dei “sì” porterebbe all’abolizione della “norma salva Premier e Ministri” (liberi di non comparire in tribunale in udienze penali se impegnati istituzionalmente).

Per sostenere o fermare il Governo, però, è necessario che si raggiunga il quorum. O meglio, affinché una eventuale vittoria dei Sì abbia valore legale, almeno la metà degli aventi diritto al voto deve andare alle urne. In caso contrario il Governo potrà procedere con il suo Piano Energetico, con la privatizzazione e con il libero impedimento.

Peccato che la maggioranza della popolazione neppure sappia che domenica 12 e lunedì 13 giugno si vota per decidere sulla privatizzazione dell’acqua e sulla produzione di energia nucleare in Italia.
Non solo, dopo la moratoria sulla costruzione di nuove centrali si è spento tra la gente l’interesse, nell’illusione che il voto abbia oggi meno peso.

Ecco i 4 quesiti del referendum del 12-13 giugno.

1° Quesito - Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione:

Volete Voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e finanza la perequazione tributaria”, convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea”, convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?

2° Quesito - Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma:

Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?

3° Quesito - Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme:

Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria”, limitatamente alle seguenti parti ...

4° Quesito - Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale:

Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”?


Fonte: il Web

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